IL KARMA E L'ALIMENTAZIONE









IL KARMA E L'ALIMENTAZIONE

In questo mondo, ogni essere vive alle spese di altri esseri e perciò, provocando maggiori o minori sofferenze, perpetua il proprio incatenamento alla ruota di morti e rinascite per pagare i suoi debiti. L'alimentazione è una delle maggiori cause di incatenamento alla sofferenza, la più basilare e quotidiana. Il corpo umano è fisiologicamente progettato per nutrirsi di frutta, verdura, cereali e semi. Se noi mangiamo altre cose, sostanze non destinate alla nostra alimentazione, come carne animale, sostanze tossiche e dannose e via dicendo, provochiamo una reazione negativa nel nostro corpo, tanto più negativa quanto più le sostanze che abbiamo introdotto nel corpo causano o hanno causato sofferenza ad altri esseri o alla natura.

La reazione karmica dell'abbattimento degli animali comincia subito, con l'adrenalina prodotta dall'animale per la collera e la paura e che viene introdotta, insieme ad altre endorfine prodotte dalla sofferenza dell'animale (che provocano aggressività, depressione, angoscia e senso di disperazione) nell'organismo di chi mangia la carne. Ma agisce anche a livello più sottile, poiché il corpo eterico dell'animale, "le sue vibrazioni", la sua identificazione, le sue qualità, vengono assorbiti dal nostro corpo mentale proprio come le endorfine, le sostanze tossiche prodotte dalla decomposizione della carne morta, gli antibiotici e gli ormoni sintetici contenuti nel sistema circolatorio e nelle cellule dell'animale sono assorbiti dal nostro sangue. Possiamo osservare questo meccanismo di "assorbimento delle vibrazioni" anche in coloro che si limitano a stare a stretto contatto con la fonte delle vibrazioni stesse, senza introdurle nel proprio corpo. Chi va con lo zoppo impara a zoppicare perché i suoi schemi mentali si modellano in quella data maniera. Due persone che vivono insieme da molti anni in stretto contatto -- coniugi, collaboratori o simili -- si ritrovano ad assumere reciprocamente certe abitudini, atteggiamenti e qualità dell'altro. Chi vive solo con il proprio cane per molti anni subisce una specie di trasformazione sottile, in cui pian piano cane e padrone arrivano ad assomigliarsi sempre più -- l'animale prende tratti e caratteristiche sempre più umane, e l'essere umano arriva anche fisicamente ad assomigliare all'animale.

Addirittura è stato osservato che alcuni macellai o forti consumatori di carne di un certo tipo -- specialmente suina -- finiscono con l'assumere anche fisicamente certi tratti che ricordano l'animale stesso.

La conoscenza vedica ci spiega che stando a contatto con una determinata qualità della natura noi acquisiamo le sue caratteristiche sottili, che nel corso del tempo determineranno il nostro prossimo corpo grossolano. Al momento della morte, il nostro stato di coscienza ci porterà ad essere attratti dalla situazione in cui potremo sviluppare il tipo di corpo adatto per la mentalità, i desideri e i ricordi -- le "vibrazioni" che conserviamo. E nel momento decisivo, la nostra mente sarà oppressa dal ricordo di tutte le sofferenze che abbiamo causato, anche quelle che abbiamo creduto di dimenticare o di non notare affatto. E' tutto accuratamente registrato a livello sottile nel nostro subconscio, e al momento della morte salta fuori in modo estremamente vivido. Il nostro subconscio sa perfettamente quali sono le sofferenze degli animali nei mattatoi (che per legge non possono avere finestre che si aprono sull'esterno per non "turbare" i passanti) o negli allevamenti intensivi (che sono generalmente chiusi al pubblico). Proprio per questo motivo la pubblicità deve costantemente offrire immagini di animali felici e contenti per convincere i consumatori ad acquistare prodotti non vegetariani. Se gli spot e le foto pubblicitarie mostrassero la realtà dell'animale macellato, gli acquirenti inorridirebbero e le vendite avrebbero un calo disastroso. Non ci piace sentirci dire che stiamo mangiando un animale morto, perché i nostri sensi di colpa a livello del subcosciente si mettono immediatamente ad abbaiare e ringhiare dalla cantina buia e profonda in cui li abbiamo rinchiusi.

http://www.vegan3000.info/DettInfoNutrizionali.asp?Cod=193

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