Quinto Sestio,Sestio Nigro e l'alimentazione - La Scuola dei Sestii.




                   


Quinto Sestio e Sestio Nigro al tempo di Augusto proibivano il consumo di carne e condannavano i giochi del circo.


Hic homini satis alimentorum citra sanguinem esse credebat et crudelitatis consuetudinem fieri ubi in voluptatem esset adducta laceratio.
- Quinto Sestio

« Sestio riteneva che l’uomo avesse abbastanza per nutrirsi anche senza spargere sangue, e che divenisse un’abitudine alla crudeltà lo squarciare gli animali per il piacere della gola. Aggiungeva poi che bisogna limitare gli incentivi alla dissolutezza; concludeva che gli alimenti di varia qualità sono contrari alla salute e dannosi al nostro corpo. »
- Lucio Anneo Seneca



Quinto Sestio, Sestio Nigro e l'alimentazione vegetariana

Seguono alcuni estratti dal "Colloque" "La scuola dei Sestii" [article]
Actes du colloque de Rome (17-19 mai 1990)


Q. Sestio, il fondatore della scuola

Della scuola filosofica dei Sestii poche tracce si sono conservate. Che si trattasse di una vera e propria scuola (seda) è attestato esplicitamente dal filosofo Seneca. Chi ne fosse stato il fondatore si ricava, implicitamente, ancora dalla stessa fonte, che parla della Sextiorum . . . seda 5, riferendosi, con il plurale, a Q. Sestio e al figlio di lui Sestio Nigro. Quando la scuola abbia avuto inizio risulta, anche questo implicitamente, dal medesimo Seneca, il quale ci informa che Quinto Sestio rifiutò il laticlavio, a cui pure per condizione di nascita avrebbe potuto aspirare, offertogli da Giulio Cesare6: dunque, probabilmente, negli anni tra il 48 (dopo Farsalo) e il 44 (prima degli idi di marzo) : di qui si può fondatamente ricavare che Sestio fosse nato non dopo il 70. Quando Cesare gli offre un posto in senato, evidentemente la scelta radicale della vita filosofica da parte di Quinto Sestio non era ancora generalmente nota in Roma, altrimenti Cesare non lo avrebbe invitato ad entrare nel vivo della vita politica, assumendovi responsabilità. Dunque gli inizi della scuola sembrano potersi fissare negli anni intorno alla morte del dittatore. Quanto esattamente durò la scuola non siamo in grado di dire. Secondo Seneca essa inter initia sua, cum magno impetu coepisset, extincta est (N.Q. 7.32.3).

Delle vicende della vita di Sestio padre, fondatore della scuola, non sappiamo quasi niente.
È attestato che fu anche ad Atene, per ragioni di studio (Plin., N.H. 18.273) : probabilmente negli anni della sua formazione, dunque prima che Cesare gli offrisse il laticlavio.
Lì compì la sua scelta - che fu poi definitiva - per la vita contemplativa.Questo è il senso dell'analogia documentata dal citato passo di Plinio il Vecchio, di certi suoi comportamenti ispirati alla scelta del βίος θεωρητικός paragonata a quella di Democrito.
Era noto come autore di un liber (Sen. ep. 64, 2-3) a cui aveva consegnato il suo insegnamento filosofico. Furono suoi discepoli diretti: il figlio Sestio Nigro; Papirio Fabiano (cum Sextium audiret : Sen., Controv. 2 pr. 4),proveniente dalla retorica; L. Crassicio Pasicle, proveniente dalla professione di grammatico9. Dei Sestii (padre e figlio) fu seguace Cornelio Celso, l'autore del De medicina (Quindi., 10.1.124), presumibilmente in anni successivi a quelli in cui Fabiano seguiva Sestio (indicato semplicemente con il nomen : il padre, dunque) 10. 
Non propriamente aderenti alla scuola sestiana ma piuttosto semplici uditori di filosofi sestiani,e variamente da essi influenzati, probabilmente quando i due Sestii erano già morti (in quanto sono presentati come uditori di Fabiano) furono : il retore C. Albucio Silo, di Novara (Sen., Controv. 7, pr. 4); il filosofo Seneca, ammiratore dell'opera di Sestio Padre (non ne ascoltò, dunque, le lezioni), ascoltatore di Fabiano, oltre che lettore di suoi libri (Sen. ep. 100, 12). Inoltre : Seneca Padre mostra di conoscere bene Fabiano, ma piuttosto come declamatore che come filosofo (egli non risulta uditore dei due Sestii) : dalla sua filosofia, egli, qui philosophiam oderat (Sen. ep. 108.22), non possiamo asserire che sia stato influenzato. Il filosofo Sozione, uno dei maestri di Seneca, conosceva molto bene le teorie di Sestio Padre sul vegetarianismo ed era in grado di esporne particolareggiatamente le motivazioni (Sen., ep. 108. ΠΙ 8). Quanto ad Albucio Silo in particolare11, ci fu un periodo della sua vita in cui, declamatore noto per la sua impulsività e incostanza, si dedicò, omnibus omissis rebus (Sen., Controv. 7 pr. 4), ad ascoltare le lezioni di Papirio Fabiano, benché egli fosse molto più anziano del filosofo, delle quali prendeva diligentemente appunti; in quel tempo riempiva in maniera inopportuna e senza misura le sue declamazioni di trattazioni filosofiche 12.
 - Pag. 110,111,112

Come abbiamo già accennato,Quinto Sestio aveva fatto la scelta di vita vegetariana: proponeva ai discepoli l'astensione dalle carni per quattro motivi : ci sono, per l'uomo, alimenti a sufficienza anche se si rinunzia ai cibi carnei; macellando gli animali ci si abitua alla crudeltà; la mensa ricca di cibi carnei è un incentivo al lusso; la varietà degli alimenti (vale a dire, cibi carnei e cibi vegetariani) è dannosa alla salute
(Sen., ep. 108.18).
La singolarità di Sestio filosofo e la sua novità e capacità dirottura con la tradizione filosofica romana ormai nettamente affermata per opera di Cicerone emerge anche dal fatto che egli scrisse il suo liber in greco.
- Pag. 115

Osserviamo che nel pensiero di Sestio padre si individuano elementi: 1)di origine pitagorica(la pratica dell'esame di coscienza; il vegetarianismo); 2) vagamente platonici (la teoria dell'anima);3) stoici (la figura del sapiente).
Quanto al vegetarianismo di Sestio, sappiamo che le sue motivazioni non includevano l'accettazione della metempsicosi. Nulla di cinico nel suo pensiero : egli non condannava lo Stato come istituzione ma,semplicemente, mentre ne riconosceva l'utilità delle funzioni,proclamava la scelta della non partecipazione del sestiano alle varie occupazioni pubbliche che competono al cittadino. L'unico filosofo con il quale Sestio è messo esplicitamente in connessione è Democrito,per la sua scelta della vita contemplativa.
- Pag. 124

Fonte: La scuola dei Sestii [article]
Actes du colloque de Rome (17-19 mai 1990)

Lana Italo. La scuola dei Sestii. In: La langue latine, langue de la philosophie. Actes du colloque de Rome (17-19 mai 1990) Rome : École Française de Rome, 1992. pp. 109-124.
(Publications de l'École française de Rome, 161)

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